Il RC Bologna Ovest Guglielmo ha organizzato una serata in cui il Prof. Dino Amadori ha illustrato “Le 7 sfide sanitarie per l’Africa Subsahariana: la risposta dell’Associazione Vittorio Tison Cultura e Solidarietà Onlus”.
Il Prof. Dino Amadori, nato il 21 aprile 1937 a S.Sofia (FO), si è laureato nel 1961 con lode a Bologna; inutile sottolineare il prestigioso curriculum: giusto solo ricordare la direzione scientifica dell’IRCCS Istituto Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (IRST) Meldola (Forlì), la presidenza dell’Associazione Vittorio Tison – Cultura e Solidarietà Onlus”, la sua specializzazione in ambito oncologico e, il suo amore per il prossimo.
Nella sua relazione, coadiuvato da una serie di diapositive e da un toccante video che sintetizza l’opera che svolge, il Professore ci ha voluto presentare i progetti di ricerca e cura dei tumori avviati in Tanzania dall’Associazione Vittorio Tison.
Il progetto dell’associazione nasce dall’amicizia che lega Amadori con chi prima di lui aveva creato un ambulatorio in Tanzania per far partorire le donne africane in ambiente protetto.
Vittorio Tison nasce a S. Giovanni Rotondo (FG) il 9 maggio 1936; nel 1963 si laurea in medicina e Chirurgia all’Università di Bologna, diventa giovanissimo Primario Anatomo-Patologo e unisce il suo sapere scientifico ad una spiccata propensione alle problematiche sociali, che si manifesta negli ultimi anni della sua esistenza grazie ad un incontro appassionato con l’Africa; muore il 17 aprile 1995 e trasmette all’amico Dino un chiaro messaggio di continuare nell’opera.
L’Associazione, fin dalla sua fondazione, ha voluto portane avanti idee e progetti.
L’ Associazione Vittorio Tison opera in Tanzania a Mwanza. Mwanza è una città di circa 800.000 abitanti, collocata sulle rive del Lago Vittoria a Nord di Dar-Es Salaam capitale della Tanzania.
Presso questa città sorge un Ospedale, il Bugando Medical Centre di circa 900 posti letto, attualmente gestito dalla Conferenza Episcopale della Tanzania. Fino a qualche anno fa, tale ospedale era privo di un Laboratorio di Anatomia Patologica: l’Associazione ha promosso e fatto nascere nel 2000, all’interno dell’ospedale Bugando Medical Centre, il Laboratorio di Anatomia Patologica. Il campo di intervento è quello della lotta al cancro: donne ed uomini africani sono e saranno sempre più soggetti a cause di mortalità tumorali con una percentuale altissima di mortalità rispetto agli eventi e l’incremento attuale potrebbe essere anche maggiore per l’occidentalizzazione dello stile di vita.
Ecco allora il progetto delle 7 sfide sanitarie per l’Africa Subsahariana: 1) Conoscenza e consapevolezza sul cancro (per migliorare i comportamenti a rischio , promuovere lo screening e la diagnosi precoce, ridurre i costi); 2) Patrocinio delle risorse (per la promozione della salute e la prevenzione); 3) Implemento di strutture di Anatomia Patologica (fondamentale per il controllo della problematica oncologica; basti pensare che in Africa esiste un solo anatomo patologo ogni 2 milioni di abitanti); 4) Formazione ed Educazione Oncologica (sia per evitare la “fuga di cervelli” sia per dare opportunità per svolgere ricerca oncologica in loco); 5) Registro Tumori (con i dati raccolti si mira meglio allo studio delle soluzioni; in Africa solo l’1% della popolazione è monitorata contro l’80% dell’America); 6) Ricerca multidisciplinare e traslazionale (fondamentale per migliorare le conoscenze sui fattori di rischio modificabili per la prevenzione del cancro); 7) Raccolta di fondi (La mancanza di fondi è la sfida maggiore per la prevenzione, controllo e cura del cancro nell’Africa sub sahariana). L’associazione ha contribuito a realizzare, anche grazie all’impegno dell’IRST IRCCS di Meldola, dello IOR e dello IOV, un’Unità Operativa di Oncologia Medica nell’Ospedale Bugando Medical Center.
L’UO di Oncologia Medica è diretta dal dr. Nestory Masalu, specializzatosi in oncologia durante uno stage di 5 anni presso l’Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (IRCCS-IRST), con il supporto economico dell’Associazione Tison. L’equipe del dr. Masalu è costituita da personale medico, tecnico ed infermieristico.
L’associazione Vittorio Tison promuove iniziative culturali e scientifiche di solidarietà in campo oncologico, ambito nel quale interviene anche grazie al supporto di medici oncologi volontari che svolgono un periodo in Tanzania per affiancare il personale medico locale. L’Associazione sostiene a tale scopo la formazione di medici tanzanesi nella disciplina medica oncologica attraverso il finanziamento di borse di studio. Il progetto oncologico del BMC prevede inoltre la realizzazione entro il 2014 di un nuovo edificio di 120 posti letto che comprenderà oltre all’oncologia medica anche discipline affini quali chirurgia oncologica, anatomia patologica, servizi diagnostici e di Medicina Nucleare. Il progetto, una volta completato si configurerà come un vero e proprio Istituto di Oncologia, unico per la sua connotazione quali-quantitativa in tutto il paese. Accanto al Bugando Medical Centre è sorto un padiglione all’interno del quale saranno collocati la radioterapia, la diagnostica per immagini e laboratori di bioscienze. La radioterapia di questa struttura, grazie all’intervento dell’Associazione Tison, sarà dotata di un acceleratore lineare donato da un’azienda biomedicale. E’ previsto altresì un graduale completamento della radioterapia con le necessarie integrazioni tecnologiche.
Al termine della relazione è stato toccante il filmato documentario realizzato per far conoscere queste realtà. (Per approfondimenti: http://www.associazionevittoriotison.org). Forse il tempo tiranno non ha permesso agli amici presenti di poter dare anche spazio ad interventi e c confronti ed allora la serata si è conclusa con l’immancabile scambio dei doni ed i meritati applausi per il relatore.