13 gennaio 2020 – Hotel Savoia Regency a Bologna

L’anno 2020, per il gruppo felsineo, si è aperto con un importante interclub presso il Savoia Regency Hotel il 13 gennaio, che ha visto coinvolti ben 6 Rotary Club del Gruppo; la serata è stata organizzata dal R.C. Bologna Valle del Savena e partecipata dai R.C. Bologna Ovest Guglielmo Marconi, R.C. Bologna Carducci, R.C. Bologna Galvani, R.C. Bologna Valle dell’Idice e R.C. Bologna Valle del Samoggia; oltre 210 presenti, tra soci ed ospiti, riuniti per ascoltare due eccellenze della Sanità Bolognese: il dott. Mario Cavalli, Direttore Generale dell’Istituto Ortopedico Rizzoli e il dott. Alessandro Gasbarrini, Direttore del Reparto Chirurgia Vertebrale ad indirizzo oncologico presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli, recentemente assurto alle cronache per avere effettuato il trapianto di quattro vertebre in un uomo di 77 anni colpito da un tumore osseo; si tratta del primo trapianto al mondo di questo tipo, divenuto possibile anche grazie alla più importante banca nazionale del tessuto muscolo-scheletrico, custodita all’interno del Rizzoli, dove con tecniche particolari le ossa vengono crioconservate a -80°, un metodo che oltre a garantire la disponibilità annulla il rischio di rigetto.

Alla presenza del Governatore del nostro Distretto 2072 Prof. Angelo O. Andrisano, che ha espresso il plauso per l’importante iniziativa, e dell’Assistente Elia Antonacci, la dott.ssa Natalia D’Errico, Presidente del Rotary Club Valle del Savena, capofila della conviviale interclub, dopo i saluti alle Autorità Rotariane, ai Presidenti degli altri Club e ai numerosi ospiti, ha presentato gli importanti relatori e la dott.ssa Letizia Maini, del Policlinico Sant’Orsola che, nella sua qualità di giornalista e di medico, ha intervistato gli ospiti relatori, iniziando dal dott. Mario Cavalli, già Direttore Generale del Policlinico Sant’Orsola, a cui ha chiesto quali siano le differenze tra il Sant’Orsola ed il Rizzoli.

Dalla risposta è emerso che l’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Orsola-Malpighi è uno dei Policlinici più grandi di Italia, chiamato ad adempiere alla funzione di Sanità Pubblica in stretta sinergia con l’Università degli Studi Alma Mater di Bologna, con lo scopo precipuo di essere un punto di riferimento per la Sanità Pubblica della nostra Regione ed anche dell’intero Paese, in virtù del livello di eccellenza dei suoi reparti ospedalieri universitari.

Anche l’Istituto Ortopedico Rizzoli svolge funzioni ospedaliere ed attività di Salute Pubblica in stretta sinergia con l’Università di Bologna, essendo sede degli insegnamenti ortopedici e della Clinica Ortopedica Universitaria della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bologna, ma si differenzia per essere un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) in diretto collegamento con il Ministero della Salute che ha affidato all’Ente Ospedaliero Rizzoli anche compiti di ricerca.

A questo punto, su specifica domanda della dott.sa Maini riguardo alla provenienza dei finanziamenti per l’attività di ricerca, il dr. Cavalli ha chiarito che i finanziamenti provengono, in parte, dalla Regione Emilia e Romagna, in altra parte dal 5 per mille elargito dai cittadini attraverso il sistema fiscale e da altri enti, ma soprattutto dai finanziamenti del Ministero per la Salute attraverso i fondi statali stanziati per la ricerca ed infine anche dalla aggiudicazione di molti importanti Bandi per la Ricerca promossi dallo stesso Ministero e dalla Comunità Europea, Bandi che l’Istituto Rizzoli riesce ad acquisire, vincendo la concorrenza di altri Centri di Ricerca, grazie al livello di eccellenza raggiunto dai suoi laboratori che – ha tenuto a precisare il Relatore – si occupano esclusivamente di ricerca.

Il discorso sulla ricerca ha chiamato in causa il secondo relatore: dott. Alessandro Gasbarrini, Direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Vertebrale ad indirizzo Oncologico e Degenerativo dell’Istituto Rizzoli che, prima ancora di parlare del suo importantissimo impegno professionale, ha stupito l’uditorio presentando se stesso come una persona semplice e inserita in un contesto familiare (mostrando le immagini della sua bellissima famiglia) e in un contesto di equipe ospedaliera (mostrando le immagini del nutrito gruppo di collaboratori) del quale si è modestamente qualificato come semplice coordinatore e direttore.

Una persona speciale il dott. Gasbarrini, che ha assunto gli studi sulla chirurgia oncologica ortopedica a ragione della sua vita, partendo dagli insegnamenti del suo maestro: prof. Mario Campanacci, iniziatore della chirurgia ortopedica oncologica. Il relatore, grazie a questi insegnanti ed all’esperienza maturata nel tempo, ha realizzato speciali metodiche di intervento chirurgico e ha anche depositato alcuni brevetti per protesi specifiche per l’ortopedia, realizzando tra l’altro anche la sostituzione di una vertebra con una protesi in titanio.

La dottoressa Maini ha sollecitato il Relatore su quest’ultimo punto, il che ha fornito al dott. Gasbarrini la possibilità di accennare velocemente all’estrema importanza del lavoro di equipe per giungere a dei risultati di eccellenza come quelli descritti, attraverso il coinvolgimento di un gran numero di specialisti, al fine, innanzi tutto, di impostare una diagnosi esatta della malattia ed una descrizione precisa dell’organo colpito e, quindi, di realizzare una previsione minuziosa ed estremamente complessa dell’intervento , modulato anche in funzione della fisioterapia prevista all’esito.

E’ emersa così in maniera chiara una personalità dalla valenza scientifica eccelsa e protesa alla cura di patologie gravissime, in una visione di servizio verso il malato e in un’ottica che la Presidente Natalia D’Errico non ha avuto difficoltà a definire “rotariana” conferendo al dott. Alessandro Gasbarrini la più che meritata onorificenza “Paul Harris Fellow”, appuntata sulla giacca del relatore dal Governatore Andrisano tra gli applausi convinti del pubblico.

La magnifica serata, allietata da una leggera quanto gustosa cena, ha poi visto alcuni interventi dei partecipanti che hanno rivolto ai relatori interessanti quesiti; in particolare è stato ricordato come l’attività rotariana è sempre vicina agli operatori del Rizzoli nel servizio verso i malati, specie i più piccolini, anche con il progetto “Un burattino per un sorriso”, diretto brillantemente da Vittorio Zanella e sua moglie Rita. Lo scambio dei doni e la presentazione dei prossimi appuntamenti dei club, con il tradizionale suono della campana, hanno segnato la conclusione della serata.

Un ringraziamento particolare all’amico Giuseppe Montevecchi (R.C. Bologna Ovest) per gli scatti della serata che sono stati messi a disposizione di tutti i partecipanti.

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Domenico Gentile – R.C. Bologna Ovest Guglielmo Marconi